Remove Control. In questo spettacolo la danza viene integrata con una scenografia che prevede proiezioni di scene di vita quotidiana. Gli orizzonti si espandono verso la multimedialità. Il risultato non è un estremismo coreografico, ma casomai un personale tipo di simbolismo che la Vittoni esprime con sincerità. Nella scena finale la Vittoni indossa un costume con delle ali in plexi-glass. Questo rapportarsi ad un grande volatile esemplifica la differenza di stile della danza contemporanea italiana rispetto a quella giapponese.”

Pic-Nic Di Pratze – Y. Nozomi
Tokyo – Agosto 2005

 

Silent Block Vittoni ci ha regalato una serata magica venerdì sera: in Silent Block la vediamo scagliarsi in un contrappunto fisico sulle note di Maurizio Arena, fino a chiudersi in una struttura assomigliante ad una gonna a cerchi metallici.
La Vittoni dimostra la sua abilità come performer in Incontro un assolo improvvisato sulle note del sassofono di Jon Gibson dove lei danza come in un estasi d’incanto del flauto magico.”

“Ms Vittoni created theatrical magic on friday night: in Silent Block Vittoni thrashed about to music by Maurizio Arena, then enclosed herself in a construction resembling a hoop skirt.
Ms Vittoni demonstrated her skills as a performer in Incontro, an improvisatory solo which as, Jon Gibson played a saxophone, she danced as if bewitched by a pied piper.”

The New York Times – J. Anderson
New York City, NY – Dicembre 2002

 

“In Silent Block Elisabetta Vittoni sviluppa un chiaro e preciso stile di danza sulla sedia. Questo impeto finalmente la fa atterrare sul pavimento, dove in un fisico e coraggioso assolo brutalizza il suo corpo con lanci, cadute e crolli.
La Vittoni ha un vocabolario di movimento altamente stilizzato in E in Realtà

Elisabetta Vittoni found a neat slant on the chair in Silent Block.
This impetus eventually lands her smack on the floor, where in a daringly physical solo she brutalizes her body with flings, drops and falls.
Vittoni’s highly stylized movement vocabulary in E in Realtà

The Washington Post – L. Traiger
Washington D.C. – Settembre 2000

 

“In The Cardsharps, ispirato al Caravaggio, Elisabetta Vittoni ha centrato l’obiettivo e trovato la sua strada. Nel senso che l’interesse per la multimedialità è reale e non legato alla moda e usato con intelligenza creativa. E’ come se ci trovassimo in un cd-rom che indaga ed entra nel quadro…”

Sipario – Carlotta Barilli
Milano – Marzo 2000

 

“La Vittoni ha un modo meraviglioso e creativo di muoversi, sia sulla scena che nel video. Come una ninfea umana in Eleonordea, e spettacolare in Elis-Oliv, dove in maniera magistrale mima il personaggio del cartone animato Olivia.”

“Vittoni moved beautifully and creatively both on stage and on screen, as a human water nynph in Eleonordea, and amusingly in Elis-Oliv, in which her gawky motions mimicked Olive Oil”

Philadelphia City Paper – S. Gold
Philadelphia P.A. – Maggio 1993

 

“Ha una forte presenza, il suo viso acuto richiama i volti dei dipinti medievali e d’altronde La Vittoni ben conosce la sua storia visuale. Dall’unione di tutto ciò nasce un assolo magico, Nijinskyesco, danzato sui gradini dell’altare e costruito sul movimento di spinta per riuscire ad ergersi”

“She has a strong presence, her piquant face of a fashion model and Sistine sibyl and miss Vittoni knows her visual history. The two added up to something more, however, only in a magical Nijinskyesque solo on the altar step built around pushes up from the ground”

The New York Times – J. Dunning
New York City, NY – Marzo 1991